di Maria Pepe
“Mia madre puzza”.
Inizia così Il fuoco che ti porti dentro, ultimo romanzo di Antonio Franchini, edito da Marsilio.
Ironia, sagacia, letteratura, tracciano la mappa affettiva delle donne della nostra vita. Non si può non riconoscere mamme, nonne, zie, sorelle, pilastro del nostro vissuto. Angela è una donna volitiva, perennemente insoddisfatta, dal carattere impossibile. Non riesce a intrattenere un rapporto, se non fagocitando l’oggetto della sua attenzione. Una madre simpaticamente matrigna che, attraverso il “suo fuoco”, spingerà i figli a vivere la vita, ad evolvere e affermarsi.
“I figli si baciano nel sonno”.
Questo il suo paradigma educativo.
Suo figlio, per questo e per tutto il mondo che rappresenta entrambi, a soli diciannove anni va via di casa. Fuggire per ritornare, per riappropriarsi del sé che si rifiutava e dal quale si rifuggiva. Un ricongiungimento finale.
Il saluto, l’ultimo, pieno di poetica e magnetismo.
Pagine destinate a entrare nella storia dei grandi classici.
Il fuoco che ti porti dentro: consigliatissimo.