di Nunzia Gargano

Subisco il fascino della piazza. Da sempre. Per il richiamo della Magna Grecia? Perché sono un animale sociale? Non conosco la risposta. E non può essere unica. Di certo, quando sono libera, la piazza diventa una tappa obbligata. Perché dà un senso alla giornata. Alla mia. Non è voglia di far niente. E’ invece un ozio prolifico. Un punto di vista privilegiato per scrutare, indagare, cogliere le trasformazioni. Di ogni tipo. E così, verso mezzogiorno, scappo sempre in piazza S. Alfonso, in Pagani.
Di sera, invece, soprattutto, negli ultimi cinque mercoledì, il campo d’azione è diventata piazza D’Arezzo. Merito di “Paperpass”, il laboratorio di parole organizzato con Alfonso Tramontano Guerritore, svoltosi presso la Chiesa di Maria Ss.ma Addolorata. Così il ristopub Story di Giuseppe Palladino, è diventato il luogo di relax post fatiche letterarie. In realtà, sono anni che frequento questo piccolo tempio del gusto. E, da sempre, ho notato l’entusiasmo di questo ragazzo che non riesce a far a meno di coinvolgere chi sceglie di trascorrere qualche ora “a casa sua”. Comunicatore per vocazione, dal 2014, non ignora nessun ospite, soprattutto se è la prima volta che varca la soglia di questo posto ubicato sul marciapiede della piazza.
Due piani per una cinquantina di posti totali e tanta attenzione alla clientela. Dalla primavera, appena aumentano le temperature e le piogge diventano rade, sono caratteristici i tavoli all’aperto e la struttura esterna. Chi gira per la piazza o sceglie di accomodarsi percepisce una sensazione di benessere e gioia. E’ un modo per riappropriarsi dei luoghi attraverso una forma di controllo sociale indiretto. Perché, come spesso amo ripetere: “Quando la città è piena di luce e gente è impossibile delinquere”.
E Giuseppe, con la sua scelta, sta contribuendo al perseguimento di questo obiettivo. E questa bella “Story” merita di essere raccontata.

E’ una paninoteca? Sicuramente, il menu lo conferma. Per realizzare il tuo panino, puoi scegliere tra vari tipi di bun: al sesamo, alle noci, ai pomodori secchi, in alternativa c’è la palatella. Dopo, si parte con la fantasia. Ci sono panini classici e panini speciali, ma se nessuno sembra quello giusto, lo si compone a propria immagine e somiglianza. Gli ingredienti sono tanti e di qualità: hamburger di scottona bavarese, di black angus, di bovino, salsicce, insaccati, verdure di ogni genere, cheddar. Non manca una buona selezione di birre artigianali.

La fama di questo posto è legata anche ai fritti della casa. Gli “sfizi e mammà” sono golosi e realizzati artigianalmente dalla signora Annamaria. Gli arancini, i crocché e i timballi sono apprezzatissimi. Un plauso speciale e ulteriore va ai bruschettoni. Una preparazione che molti hanno in menu, ma che spesso realizzano col pane di produzione industriale.

Invece, Giuseppe e il suo staff, dopo un’accurata ricerca, hanno trovato il formato e la tipologia adatti. Chi sceglie il bruschettone viene capovolto in un’esperienza sensoriale nuova. I gusti sono otto. Finora, posso garantire per “mugliera”, “zi Pascal”, “sfiziosa”. Per gli altri vi aggiornerò.
Vi è venuta l’acquolina in bocca? E’ facile rimediare. Story è aperto tutti i giorni dal martedì alla domenica. Perché vi ho raccontato di Giuseppe? E’ giunto il momento di scoprire i custodi del gusto della porta accanto. Giuseppe, insieme a pochi altri, da qualche anno, ha scelto di investire in Pagani quando la maggior parte degli imprenditori, forse più di oggi, commentava con un lapidario: “Ma chi te lo fa fare”?!