“L’inganno”: è questo il titolo dell’opera di Alessandro Gallo (Premio Marcello Torre 2019), produzione Caracò teatro, finalista Premio Scenario 2019, vincitore Premio Mauro Rostagno 2020. L’iniziativa è promossa da Nicolantonio Napoli, direttore artistico di Casa Babylon Teatro, in collaborazione con “Ritratti di territorio” e il locale presidio di “Libera”. Appuntamento giovedì 17 marzo, alle 19, presso la Chiesa di Maria Ss.ma Addolorata di Pagani. L’evento è una tappa dei 100 passi verso il 21 marzo, XXVII giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Oltre a Gallo, interverranno lo scrittore e docente universitario Isaia Sales, la giornalista Nunzia Gargano, la referente di Libera Pagani, Teresa Fiore. Vincenzo Sabatino leggerà passi scelti dal libro “Storia dell’Italia mafiosa” di Isaia Sales. Ingresso gratuito previa esibizione di green pass rafforzato.
Alessandro Gallo
E’ nato a Napoli nel 1986. È scrittore, attore Vive a Bologna e da anni lavora nel campo dell’educazione alla legalità con progetti di teatro civile. Ha pubblicato il romanzo autobiografico Scimmie, Andrea torna a settembre e Tutta un’altra storia. È coautore insieme a Giulia Di Girolamo del romanzo-inchiesta sulle mafie in Emilia-Romagna Non diamoci pace. Diario di un viaggio (il)legale. Nel 2014 ha ricevuto la Medaglia d’argento al valor civile Premio Carlo La Catena per l’attività editoriale e per il teatro di impegno civile, nel 2016 il Carlino d’Oro da “QN Il Resto del Carlino” per le attività educational al contrasto alle mafie e nel 2021 il premio Restart per l’impegno civile e per il progetto educativvù ideato dall’associazione DaSud.
Nicolantonio Napoli
Direttore artistico di “Casa Babylon Teatro”, da 24 stagioni è l’ideatore della rassegna teatrale “Scenari pagani” che, negli anni, ha portato nel teatro del Centro Sociale di Pagani, gli artisti più originali caratterizzati da una non comune visione del mondo. Sempre in prima linea, il suo impegno è nei fatti un presidio a tutela dei luoghi affinché si pratichi bellezza, vivibilità, arte.
Isaia Sales
Tra i maggiori esperti di criminalità e studioso del Mezzogiorno d’Italia, ha pubblicato numerosi volumi tra cui Le strade della violenza con il quale si è giudicato il Premio Napoli. La sua carriera politica l’ha portato a riscoprire il ruolo di sottosegretario del Ministero del Tesoro del governo Prodi; è stato anche deputato della Repubblica Italiana. Nel 2019 ha ricevuto il “Premio Speciale Ritratti di territorio. Attualmente, è editorialista del quotidiano “La Repubblica”.
Nunzia Gargano
Storica, giornalista e docente di lettere, è fondatrice del progetto culturale “Ritratti di territorio” collegato a un sito e a un evento annuale. Con le Edizioni dell’Ippogrifo ha pubblicato due saggi storici, una guida turistica e due lavori di enogastronomia. Concepisce il giornalismo come forma di impegno civile e politico al servizio del territorio.
Teresa Fiore
Avvocato, da dicembre scorso è referente del presidio Libera “Antonio Esposito Ferraioli”. Precedentemente, è stata organizzatrice del coordinamento provinciale sempre di Libera. La sua è una storia di lunga militanza al servizio della legalità.
Vincenzo Sabatino. Studente del terzo anno del liceo classico “G. B. Vico” di Nocera Inferiore, frequenta dall’età di 7 anni il laboratorio teatrale di “Casa Babylon”. Allievo di Nicolantonio Napoli e Antonetta Capriglione, coltiva la passione per la recitazione e si impegna affinché possa diventare un lavoro. Ha preso parte a “Tonino”, il cortometraggio dedicato a Tonino Esposito Ferraioli, vittima innocente della criminalità organizzata.
L’inganno
Alessandro Gallo ci parla di mafia cercando di entrare nelle viscere della sua Napoli, città che si scontra quotidianamente contro una realtà sempre pervasa da sfumature mafiose”. In scena un uomo e la sua biografia fatta di continui inganni e di menzogne alla quale attraverso il teatro ne restituirà una dignità mancata. Partendo dal suo vissuto disegna, con ironia, rabbia e dolore i volti di una Napoli madre-coraggio che si scontra, quotidianamente, contro il peso claustrofobico di un familismo che trasforma la bellezza dei vincoli solidali tra famiglie in comportamenti omertosi, in silenzi e sguardi dalle sfumature mafiose.
Il legame di sangue diventa un vincolo, una cerniera arrugginita che ne ostacola l‘ingresso di un qualcosa o di un qualcuno, uomo o divino che sia, che ne voglia riscrivere un cambiamento.
Tratto da una storia vera.