Ultime battute per il cartellone di “Scenari pagani 24 – Eretici”. Sabato 12 marzo, sesto appuntamento con “Io”, spettacolo a più quadri di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Leoni d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia 2018, con Massimo Camilli assistente alla creazione. Nell’auditorium del Centro Sociale di Pagani, ancora una volta, si ripeterà la magia del teatro. Adrenalina al massimo per il direttore artistico di Casa Babylon Teatro, Nicolantonio Napoli, che, per un’altra stagione, è riuscito a organizzare la rassegna in un momento delicato per tutti. Ce ne era davvero bisogno. Napoli non si è risparmiato. Sabato, infatti, sarà anche l’occasione per tributare il “Premio Scenari pagani 2022” a Flavia Mastrella, curatrice dell’habitat e dei quadri di scena di “Io”. D’altronde, il teatro è una forma d’arte nata con gli uomini ed è complicato farne a meno. Come al solito, il pubblico, prima di entrare in sala, sarà intrattenuto dall’AperiSpettacolo a cura di Ritratti di territorio, progetto culturale della giornalista Nunzia Gargano. Protagonisti di questo momento: i vini di Famiglia Pagano 1968 di San Marzano Sul Sarno.
“IO” è un elettrocardiogramma di impulsi. Il ritmo non è mai lo stesso: ossessivo, trascinato, cantilenante, spasmodico, divertente fino alle lacrime. Le situazioni si concludono per poi ritrovarsi, in una spirale coinvolgente senza inizio né fine, visionaria, al limite dell’onirico.
Le certezze non esistono, tutto è labile e precario. In una società come quella che ci propongono Rezza e Mastrella è facile perdersi. Ecco che entrano in gioco i numeri: boe a cui aggrapparsi quando tutto diventa liquido. Di fatto i numeri occupano lo spazio scenico in modo del tutto irrazionale, perdendo la loro logica intrinseca e diventando confusi. Tutto questo è rappresentato con totale ironia. Antonio Rezza fa ridere, amaramente certo, ma fa ridere. Si muove e agisce spasmodicamente sul palco, la sua faccia, indubbiamente comica, si deforma continuamente, i versi bestiali denunciano l’appiattimento dell’individuo, della società, ma non offrono soluzioni. E il pubblico, pur divertendosi, non può fare a meno di sentirsi chiamato in causa. I tipi che Rezza esaspera, ridicolizza, deforma, riflettono l’uomo medio che lavora, si innamora, si sposa, cresce figli, rinunciando spesso alla propria identità e libertà. Lo straordinario talento comico e poetico del duo Antonio Rezza e Flavia Mastrella riempire e divertire con le invenzioni dialettiche, i lazzi, le provocazioni. Muovendosi nelle stoffe di Flavia Mastrella, Antonio Rezza diviene burattino e burattinaio, umile personaggio e spietato antagonista, con una pulizia formale e una ironia macabra che nega ogni difficoltà di comprensione, tanto esasperata da divenire innocua. I temi della vita umana, alleggeriti dal fardello di un inutile spessore morale, vengono abbandonati come schizzi di tempera su una tela già carica di colori.
Per info: www.casababylon.it