Ritratti di territorio: che ci guadagno?

di Nunzia Gargano

Ph Gaetano Del Mauro

E’ la domanda tormentone che mi viene posta da quando è nato il premio. Dopo 6 anni e 7 edizioni, c’è chi ancora si chiede: per quale oscuro motivo mi impegno un anno intero per organizzare un evento gratuito su invito? Questa è la differenza. In un mondo dove tutti agiscono solo per il mero tornaconto personale ed economico, viene percepito diverso chi agisce per una passione. Mi dispiace deludere molti.

Ritratti di territorio è nato per coltivare una speranza: portare bellezza in luoghi come Pagani e l’Agro Nocerino-Sarnese che una stampa troppo distratta preferisce sbattere in prima pagina, solo se c’è la notizia di cronaca nera. Invece, quando ho mosso i primi passi nel mondo del giornalismo, nel 1994, grazie al mio maestro, ho imparato che un concorso di bambini, una scoperta archeologica, uno spettacolo di un artista locale potevano e dovevano essere l’apertura del tg.

Da queste premesse, mi è sembrato normale, nel 2004, a 20 anni dalla prima intervista, pensare a qualcosa che si rivelasse un vantaggio per Pagani, il suo comprensorio e i suoi protagonisti. L’idea di partenza era semplice: portare il mondo “a casa mia” non avendo tempo di girarlo. L’intuizione è stata giusta. Il parterre di ospiti premiati e il gradimento del pubblico ne sono la conferma. Ma c’è bisogno di chiarire ancora.

Ogni anno c’è la gara per chi spera di poter partecipare e per raggiungere l’obiettivo smuove mari e monti, anche se finge di non conoscere il volto e il nome dell’organizzatrice. I più distratti dimenticano che la manifestazione è nata per dare un riconoscimento meritato a chi ha raccolto successi professionali di vario tipo, senza mai compromettere il rapporto con la comunità d’appartenenza.

Nella seconda parte della serata, incomincia la festa vera e propria. I protagonisti sono i fuoriclasse dell’enogastronomia nostrana che rendono possibile la realizzazione di un ulteriore momento magico che non è una sagra di paese. Lo specifico perché, a volte, ho l’impressione che sia percepito così. Cuochi, pasticcieri, artigiani, produttori, casari sono la parte forte dell’evento. Con umiltà, abnegazione, entusiasmo confermano il loro atto d’amore nei confronti dei territori dove operano attraverso le pietanze che realizzano. La loro soddisfazione è trovarsi di fronte a un ospite che abbia intenzione di ascoltare come si è arrivati all’elaborazione del piatto.

Da sx l’attuale staff di Rdt: io, Roberto Ritondale, Barbara Ruggiero e Maria Pepe (Ph. Gaetano Del Mauro)

Dopo questa lunga premessa, provo a rispondere alla domanda del titolo. In termini economici, non guadagno niente. Dal punto di vista morale, il guadagno è inestimabile. Ritratti di territorio conferma ciò che i più attenti già sapevano: la mia buona fede. Mi impegno solo se un’idea mi piace e posso seguirla direttamente rifiutando sinergie o collaborazioni. Perché? E’ difficile trovare persone con lo stesso punto di vista. Alcune scelte puoi praticarle solo quando sei libera dal bisogno e hai superato i 40. Le marchette? Le lascio agli altri. Intanto vi auguro un buon 2021.

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