Congratulazioni allo chef Alberto Annarumma per il conseguimento della stella Michelin al “Relais Blu” di Massa Lubrense

Alberto Annarumma

Le belle notizie vanno annunciate. Sempre. Perché, qualche volta, assumono un significato ulteriore. Diventano simboliche.

Qualcuno si starà chiedendo: cosa è successo di così rilevante?

Il 25 novembre scorso, la guida Michelin ha attribuito una stella al Ristorante “Relais Blu” di Massa Lubrense. La cucina di questo luogo suggestivo è ritornata a splendere grazie all’impegno dell’executive chef, Alberto Annarumma. 47 anni, paganese, non è la prima volta che la sua arte viene apprezzata dalla rossa più prestigiosa. Esperienza di lungo corso nei tempi della ristorazione nostrani e internazionali, si distingue per un’abnegazione e una serietà professionale fuori dal comune.

Ha frequenta l’Istituto alberghiero e ha ereditato la passione per i fornelli guardando la mamma. Ragazzo di ampie vedute, ha sempre pensato che per crescere bisognasse anche valicare lo Stivale più affascinante. Infatti, il suo genio creativo oltre a Ravello, Amalfi e Mercato San Severino, è passato per la Francia, per gli Stati Uniti, per l’Asia, per l’Oceania. Uno dei suoi maestri è stato Anthony Genovese del quale è stato sous chef, ma vanta collaborazioni anche con Pino Lavarra e Alain Passard. La sua visione cosmopolita non ha mai compromesso il legame con la terra d’origine. Alberto Annarumma, infatti, ha radici ben salde nella sua Pagani di cui, come tutti coloro che hanno un rapporto sano con i luoghi del cuore, conosce limiti e prospettive.

È un pasionario nel senso più puro e letterale del termine. Il commento ai miei complimenti per il conseguimento della stella, solo dopo una stagione al “Relais Blu”, continua a risuonare nella mia mente, come se fosse musica.

A destra Alberto Annarumma con lo chef Gianni Mellone durante l’evento tarallucci e vino del 2018 presso l’Auditorium S. Alfonso M. De Liguori in Pagani

“Sono veramente entusiasta per questa stella e spero che serva anche un po’ al mio paese”. Sono parole che, in questo momento, per una città quale Pagani, rappresentano un invito a splendere, a sperare, a rimboccarsi le maniche per cancellare le brutture della sua storia recente.

Che la stella di Alberto diventi la cometa per un cammino di rinascita di un luogo che, insieme ai suoi cittadini, ha ancora tanto da offrire.

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