Data unica per il Corbarino Tour 2020. Il 22 luglio scorso, Pierluigi Giglio, ha dedicato una serata alla nuova campagna di raccolta del pomodoro corbarino. È stata una scelta nata anche per omaggiare Alfonso Pepe, il maestro pasticciere scomparso nel febbraio scorso, che piantò il primo seme del prezioso oro rosso, nell’estate 2019. Pierluigi è un entusiasta e così è venuto fuori un momento di incontro tra anime elette. La pandemia in corso, infatti, non ha permesso di organizzare i tour tra i campi di corbarino che tanto successo riscossero l’anno scorso.
E, in via Casamola a Corbara, si è organizzata una festa alternativa nel rispetto delle norme anti-Covid 19.
L’obiettivo, ancora una volta, promuovere le particolarità territoriale del paese ai piedi dei Monti Lattari e dell’intero Agro Nocerino-Sarnese.
Il corbarino di Pierluigi, “Dicorbara” per intenderci, è stato infatti il protagonista della degustazione.
Complice la maestria degli osti Mafalda Amabile e Gerardo Figliolia dell’osteria “La Pignata” in Bracigliano, i vini della Tenuta Apicella e la “Corbarella” di Pepe Mastro Dolciere, ennesimo omaggio dell’indimenticabile re dei lievitati ai prodotti locali, gli ospiti intervenuti sono stati testimoni di un momento unico.
A me, fondatrice del progetto culturale di “Ritratti di territorio” e amica della famiglia Pepe, è spettato il compito di narrare l’Agro attraverso i suoi protagonisti. Ognuno, a modo suo, ha spiegato la passione che muove il proprio lavoro. Oltre alla caponata, gli occhi di lupo
e il salame al corbarino, i palati sono stati incantati anche dal mallone di Mafalda e Gerardo per cui sono rinomati ovunque.
Ad accompagnare le pietanze il Tramonti Rosso e il Tramonti Bianco dell’etichetta Costa d’Amalfi. Tra una portata e l’altra, hanno raccontato la propria “missione”: Mafalda e Gerardo Figliolia (La Pignata); Prisco Apicella (Cantine Giuseppe Apicella) e Prisco Pepe (Pepe Mastro Dolciere).
Dulcis in fundo, la “Corbarella” è stata accompagnata da “Passion”, vino passito 2017.
Tanta soddisfazione e altrettanta emozione per un momento da iscrivere con semplicità negli annali dell’enogastronomia.