Ho un debole per le storie vere. I racconti di persone che mettono il cuore in ogni azione. Gli eroi della quotidianità che resistono continuando a rispettare se stessi, le loro origini e i propri territori.
È il caso di Adolfo Valiante, un casaro senza fronzoli, ma soprattutto un allevatore. Vive a San Nicola, ribattezzato “il paese che frana”, una frazione di Centola.
L’Azienda Agrituristica Cicco Di Buono è la passione di questo ragazzo di 33 anni che vive questo mestiere come una missione, una tradizione ereditata dal papà Francesco e dai nonni materni. Attenzione qui, dove è nata la dieta mediterranea, i caciocavalli, lo yogurt, la mozzarella nella mortella, il cacioricotta sono realizzati esclusivamente con il latte di capi di bestiame che vivono al pascolo e che passano per la stalla al momento della mungitura e per il riposo notturno.
Come non credergli! Verifico personalmente ciò che mi racconta durante il tragitto. Arriviamo nella valle e qui ci sono tutte: le 29 mucche e le 50 capre. Infatti, ciò che più interessa alla famiglia Valiante è evitare assolutamente l’allevamento intensivo, altrimenti si comprometterebbe anche la qualità.
Attenzione, anche il laboratorio – dove nascono i capolavori di Adolfo – ha misure ridotte come il punto vendita. Qui il messaggio arriva subito forte e chiaro, al turista per caso e al cliente abituale. I formaggi di “Cicco Di Buono” sono dei preziosi monili, pertanto come tutte le cose importanti non possono essere prodotti in numeri industriali. In questo caso si tradirebbero i sentimenti familiari e del Cilento.
Il mastro casaro è di poche parole, ma ha le idee chiare. Sa quanta importanza riveste la capacità di riuscire a instaurare un dialogo con gli enti e le istituzioni. Grazie all’impegno e alla fede nel lavoro, il suo cacioricotta ha ottenuto il riconoscimento quale presidio Slow Food, a breve anche la mozzarella nella mortella ritornerà presidio.
Se le idee sono già convincenti, dopo la degustazione in casa Valiante, capisco che mi trovo di fronte a gente di sostanza. Il percorso incomincia con lo yogurt che si presenta in maniera totalmente diversa da quelli che vengono spacciati come artigianali in grandi caseifici che invece lo somministrano mantecandolo con la panna.
È la volta dei formaggi tutti adagiati in un piattino. Adolfo guida tutti e consiglia di cominciare dalla manteca, la prima parte del burro, chiamata fioritura, seguita dalla mozzarella nella mortella per poi passare al cacioricotta seguito da altri due formaggi. Per pulire il palato tra un assaggio e l’altro solo pane e acqua.
Vado via con la certezza di essermi imbattuta in una realtà piccola ma immensa. È in questi momenti che mi ricordo che “Dio è nel particolare” e che bisogna continuare a crederci.
Per info
Azienda Agrituristica Cicco Di Buono
via Nazionale – località San Nicola – Centola (Sa)
Mob. 3291128463