Incontro in cima: esperienza da ripetere. Questo il bilancio della serata dedicata al gemellaggio tra due territori campani: i Monti Lattari e l’Agro Nocerino-Sarnese.

Il 17 gennaio scorso, Elisa Somma e Speranza Palummo, figlia e madre, animatrici privilegiate del Ristopub “Joia” in Pimonte, hanno accolto gli “OstiNati” Mafalda Amabile e Gerardo Figliolia dell’Osteria “La Pignata” di Bracigliano.

Una cena a più mani dove l’obiettivo è stato unico: promuovere i prodotti tipici dei territori di riferimento. In questo simposio non potevano mancare i vini del wine maker per eccellenza: Giuseppe Pagano dell’Azienda Vinicola Santacosta.
Sold out per un’esperienza che si è rivelata innanzitutto un viaggio culturale.


Ogni ospite è infatti andato via con la certezza di saperne qualcosa in più. Elisa, ancora studentessa dell’Istituto Alberghiero di Agerola, che quest’anno consegue la maturità in quest’avventura ha coinvolto anche il compagno di classe Gennaro Milo, un altro ragazzo molto dedito alla professione che da qui a qualche mese andranno a svolgere definitivamente.
Nulla è stato lasciato al caso. Ad aprire le danze golose l’entrée costituita dal famoso involtino di verza di Mafalda affiancato alla classica polpettina di Speranza.

Grande successo ha riscosso il mallone, la preparazione con misto di rape, peperoncino, pezzi di mascuotto di pane di Bracigliano e patate, pietanza tipica della Valle dell’Orco.

Eccezionale l’antipasto costituito dalla treccia di mozzarella preparata per l’occasione del mastro casaro Paolo Amato del Caseificio Aurora di Sant’Egidio del Monte Albino

in simbiosi con la selezione del mago dei salumi, Gino Donnarumma della “Macelleria Maggiore” di Pimonte.


Speranza come primo ha scelto un piatto consistente: pasta e patate con provola.

A seguire i panini in coppia: alla braciola di capra

e alla genovese con pomodorino giallo di Casa Marrazzo.

Consenso riscosso anche per i broccoli e salsiccia secondo “Joia” preparati su una base di tarallo.

In questo percorso veramente interessante non è mancato il dolce accompagnato al Don Andrea Brut 1936. La “Torta Palummo” è una tipicità di Pietro Palummo, nonno di Elisa e papà di Speranza, storico pasticciere di Pimonte.

I complimenti palesati ai padroni di casa e agli ospiti hanno convinto i protagonisti di organizzare una serata di ritorno a Bracigliano.