Le alici dal garum ai nostri giorni. Questo il senso profondo della serata dedicata all’Archeo Food svoltasi domenica scorsa presso il ristorante – wine bar “Vita” al corso Nicotera di Vico Equense. Rivalutare le radici gastronomiche di un territorio quello della costiera sorrentina che continua ancora oggi a fare scuola.
L’iniziativa è stata intrapresa dal giovane chef Marco Di Martino in collaborazione con il locale inaugurato solo a dicembre, che sorge al fianco di una necropoli venuta alla luce durante i lavori di ristrutturazione.
Appena 25 anni, da settembre 2015 è sbarcato nel tempio mondiale dell’alta cucina. Infatti, è attualmente allievo del “sommo”, come lui lo definisce, ovvero Alain Ducasse, il maestro dei maestri. In questi quattro mesi al ristorante della Torre Eiffel ha appreso tanto, ma soprattutto non ha perso il brio e lo sprint che contraddistinguono questo giovane che durante gli anni trascorsi all’Istituto Alberghiero “De Gennaro” di Vico Equense era anche un po’ discolo. Ma si sa, quando la stoffa c’è, prima o poi fuoriesce e sconvolge tutto e tutti.
Umile, capace, serio, meticoloso, leader dei giovani studenti per tutta la serata non ha fatto altro che lodare gli alunni che si sono messi in discussione in un incontro gradevole e interessante in cui le alici sono state declinate in diversi modi.
Marco Di Martino, dal canto suo, è stato protagonista del cooking show, preparando le pietanze al cospetto degli ospiti che hanno immediatamente compreso la sua verve.
E così sono sfilati i finger food perfetti nella presentazione e al palato: tartina di alice marinata con ricotta, aria di basilico e gaspacho di pomodoro;
tarta di verdure con pane tostato, alici, limone grattugiato e crema di prezzemolo; alici in insalatina;
polpette di alici con colatura di alici;
mozzarella in carrozza con cremoso di alici.
Fuori programma anche gli spaghetti su crema di fagioli.
Molto apprezzati anche le preparazioni dolci realizzate da un altro giovane, Antonino Ferraiuolo,
pasticciere con Rocco De Santis, un altro chef che non ha bisogno di presentazioni. Ad accompagnare il percorso la Falanghina del Sannio Dop Janare.
Il tiramisu classico
e il gelato al peperone giallo con crumble al pane di Nola, alice e aria di mirtillo hanno riscosso l’approvazione di tutti.