di Evelina Bruno
Io so chi è Elena Ferrante. Soprattutto, so dove mangia la pizza dedicata a lei: da Carmenella di Vincenzo Esposito, come ha fatto ieri con noi “book addicted” e come farà martedì 21 alle 21, con slow food come l’ideatrice Monica Piscitelli racconta.
La Ferrante è una donna bella e particolare, che ama la Napoli minore, quella dei quartieri “smarginati” come la sua amica Lila, ovvero ai margini della città, del centro, al confine tra il degrado e l’operosità. Posti, luoghi, persone, in cui cercare la bellezza con gli occhi del cuore.
La bellezza e la bontà ieri c’erano nelle pizze di Vincenzo Esposito, il pizzaiolo di Carmenella che ha il coraggio di rivalutare il Rione Nuovo, che porta gusti subilmi nelle sue pizze, create con ingredienti eccellenti, della nostra tardizione campana, dalle patate del Taburno ai pomodorini di Corbara. La bellezza era nelle belle foto che Toscani ha scattato tra i migliori pizzaioli per Associazione Verace Pizza Napoletana.
Ieri eravamo una compagnia eterogenea, per una tavolata sul valore dell’innovazione e del format oltre che per assaggiare le buonissime creazioni di un menu site specific dedicato ad Elena Ferrante e ai personaggi dle suo ciclo “L’amica geniale”.
Ne abbiamo parlato con chi si occupa di innovazione sociale, chi si occupa di ricerche per il CNR, chi ama la lettura per Nati per Leggere, chi mette in relazione il cibo con lo spaizo, create con ingredienti eccellenti, della nostra tradizione campana, dalle patate del Taburno ai pomodorini di Corbara. La bellezza era nelle belle foto che Toscani ha scattato tra i migliori pizzaioli per Associazione Verace Pizza Napoletana.
Per questo, quando Elena è entrata e si è seduta poco distante, noi l’abbiamo riconosciuta subito.
Ma manterremo il segreto sulla sua identità e il suo mistero, bello come la Napoli che ci piace.
(chi vuole svelare invece la b0ntà delle pizze ispirate ai personaggi dei libri e a lei, per chi volesse tentare di incontrarla, corra da Vincenzo in via Cristoforo Marino!)