Un abito girocollo per il miscuglio potente dello chef Somma

di Maria Pepe

1cq37d

Un Wrap-Dress, abito vestaglia per intenderci, tinta unita, color di grano, come tela si presta agli acquerelli che impalpabili e leggeri vi dipingono sopra uno dei simboli della “Divina”, lo sfusato amalfitano, splendente e trionfante nel suo giallo vitaminico.

Un abito sinuoso, che accompagna e armonizza il corpo. Il profondo scollo, trova la sua totale esaltazione nell’accessorio, un girocollo monolitico, le cui pietre hanno forma irregolare e attorcigliata, a ricordare piccoli ciuffetti di tentacoli, di corallo rosa chiaro, a cui fanno richiamo il bracciale e gli orecchini, a completamento di una parure raffinata e mai banale. Espadrillas aperte in punta con braccialetto alla caviglia, verdi come le foglie dei limoni dipinti, e una shopper di paglia con manici in canapa, tante piccole sfere tonde di una delicata nuance cipria si uniscono e danno vita a manici che sembrano collane.

pmwmpo

Un abito. un outfit. Un manifesto del “made in Italy” nel mondo. Chi poteva creare un capolavoro simile, se non un “maestro”?

Maestro di ricercatezza, maestro d’equilibrio e gusto… Aniello Somma, chef e “maestro” anche e soprattutto nel senso letterario del termine, nelle cucine del locale dal nome ben augurante,il ristorante “Il Trifoglio” (che dalle alture di Pimonte guarda e abbraccia la Costa), prova, sperimenta e tesse tele. Ai fornelli come ai telai, con amanuense devozione, dà vita, insieme agli “insospettabili tre”, Antonio, Maria e Lucia Romano (fratelli corpo e anima di questo luogo del cuore), ad un incontro in cui i sapori dell’Antica Repubblica Marinara (sfusato amalfitano, totani praianesi) si esaltano a contatto col Cilento (ceci di Cicerale), un incontro tenuto insieme dal miglior collante di sempre, il miscuglio potente (formato di pasta, emblema della tradizione gragnanese). Una creazione protagonista di “Festa a Vico”, l’importante kermesse enogastronomica di fine maggio.

qahjyq

Un bell’incontro, ecco cosa è “la minestra di miscuglio con ceci di Cicerale, totani praianesi e sfusato amalfitano”, un incontro che salta, senza esitazione, dalla padella alla macchina da cucire!

Articoli correlati

Un’ultima cosa: Concita De Gregorio con Erica Mou al teatro S. Alfonso l’8 febbraio

“Un’ultima cosa. Cinque invettive, sette donne e un funerale”: il terzo appuntamento di “Scenari pagani 27 – Fuori Campo” è con lo spettacolo di Concita De Gregorio,…

Bar Atelier: il nuovo progetto di Danilo Bruno arriva a Cava de’ Tirreni

“ Ricerca, sviluppo e produzione centralizzata, in futuro l’acquisizione di licenza di liquorificio, food e mappe concettuali per i drink. Questo il focus su cui si concentrerà…

Scenari pagani 27: venerdì prossima si ricomincia con le “EbbaneSis”

Si torna a teatro con Scenari pagani 27 – Fuori Campo. Secondo appuntamento del cartellone, ma primo del 2025. Questa volta il sipario si aprirà per le…

“La pausa”: lo spettacolo di Vincenzo Sabatino apre la stagione 2025 a Roccapiemonte

Continua il tour dello spettacolo “La Pausa. Omaggio senza pretese a Eduardo De Filippo”. La prima replica del 2025 si terrà domani, alle 20.30, presso il Centro…

Auster: l’elaborazione del lutto per capire chi siamo

di Maria Pepe “un giorno c’è la vita […] Poi, d’ improvviso, capita la morte”. L’invenzione della solitudine di Paul Auster, edito da Einaudi, suo primo libro…

Il santo di carne: da oggi il cinema il film documentario con Enrico Lo Verso per la regia di Giuseppe Alessio Nuzzo

Un’autobiografia immaginaria e poetica di Alfonso Maria de’ Liguori, autore della celebre “Tu scendi dalle stelle”. Nella vicenda di finzione, ambientata a cavallo tra il 1600 e…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *