Il prossimo weekend al “Magma Teatro Club” in scena “Locas” per la regia di Niko Mucci

Cos’è la follia? Come si diventa folli? Qual è il confine tra il mondo normale e quello folle?

Sono questi gli interrogativi su cui ruota “Locas”, lo spettacolo teatrale scritto e diretto da Niko Mucci, prodotto da “Teatri Associati Napoli” con le musiche di Luca Toller; video a cura di Francesco Mucci e grafica di Salvatore Fiore.

Nel prossimo fine settimana, “Locas” sarà in scena al “Magma Teatro Club” in via Mortelle a Torre del Greco. Sabato 17 novembre, alle 20.30, e domenica 18 novembre, alle 19, si aprirà il sipario sull’opera di Mucci. In scena due donne: Marcella Vitiello e Laura Pagliara con i costumi di Alessandra Gaudioso.

Per info e prenotazioni
Ingresso intero: 10,00€ – ridotto U.18: 8,00€
Tessera Club obbligatoria 2€/anno
ampio parcheggio privato GRATUITO

È obbligatoria la prenotazione:
-chiamando, via SMS o tramite whatsapp al numero 340 933 11 71
-lasciando un commento sul blog del sito web www.magmateatro.it;
-con una mail a magma.teatro@balagancik.it
Il “Magma Teatro Club” è accreditato per il bonus docente e per il bonus 18 anni.

Locas

“…La follia è una linea sottile, che divide due mondi. Basta davvero poco per passare da una all’altra parte”
Queste le parole, dette da una delle due protagoniste della trama. Due donne in attesa, nell’anticamera dello studio di uno psichiatra, diverse fra loro in modo diametralmente opposto: una, donna in carriera; e una madre di famiglia, in piena depressione, la quale dichiara subito la sua prossimità alla follia.
Pure la loro “diversità”, nell’apparenza e nel ruolo sociale di ciascuna, copre una problematica fatta di debolezze comuni e pone le basi di una conoscenza reciproca, di un assaggiarsi di mondi paralleli,
pronti alla divagazione poetica, tanto quanto alla cruda definizione da lessico psichiatrico.
Frequenti le incursioni nella filosofia e nella pratica del disagio mentale, alleggerite nel proporsi, da parentesi comiche. La trama si dipana nell’attesa del medico ritardatario, sino ad un colpo di scena finale che mette in discussione le certezze acquisite dai personaggi nel loro sviluppo di comunicazione verbale,
e dal pubblico su di loro due, in scena.



Note di regia di Niko Mucci 
Trattare il tema della follia in teatro è tanto difficile, quanto non originale, ma quando lessi la traduzione di questa storia minimale e pure così universale, mi colpì la volontà espressa dall’autore, lo spagnolo Juan P.Abellian, di mantenere una sorta di leggerezza pur nella trattazione di temi gravi e impegnativi.
L’uso del comico alternato al drammatico è al servizio della necessità di porre riflessioni sulla vita e sulle sue declinazioni e deviazioni pratiche sino alla follia, mantenendo la vena di poesia che intride la scrittura, anzi nel tentativo di farla lievitare, la poesia stessa, nel passaggio fra parola scritta e scena.
Nel corso del lavoro un nuovo elemento di riflessione ha guidato il nostro progetto: il confronto fra 
la maschera e l’interpretazione, rapporto che ci ha guidato nell’approfondimento fra la forma (il mostrare) e l’interpretazione (il sentire). Con questo spettacolo proseguo il mio percorso di studio analisi dei sentimenti e delle relazioni interpersonali attraverso il punto di vista eccentrico, della messa in scena teatrale.

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