
L’annuncio dell’approssimarsi della Pasqua, a Pagani, coincide con il fumo dei carciofi arrostiti che invade il centro storico e che oltrepassa i finestrini chiusi delle auto. Il secondo anno di sospensione della normalità non ha impedito piacevoli scoperte primaverili. Sabato scorso, sono stata a trovare Giovanna Farina, chef patron di “‘O Ca Bistrò” a Nocera Inferiore insieme al marito Antonio Pepe. La pandemia non l’ha bloccata.
Il locale è chiuso, certo, ma Giovanna, custode della tradizione paganese continua a cucinare i piatti tipici. Ha solo spostato la sua azione nella casa paterna, in via Mangioni, nella zona rurale, a pochi passi dal mercato ortofrutticolo Pagani-Nocera.
Figlia di Carlo, appassionato fruttivendolo-contadino, nell’attesa di avviare nuovi progetti che non sveliamo per scaramanzia, si diletta con il forno a legna di famiglia.
E da qualche settimana sforna preziose pastiere di grano che hanno tutto il sapore dell’amore delle nonne, figure mitiche che tutti vorremmo immortale. Anche i suoi carciofi arrostiti raccolti nell’orto paterno hanno numerosi estimatori.
Siccome la tradizione è anche, sapore e odore, per domani il forno sarà acceso dalle prime ore della mattina per permettere a tanti di potersi deliziare, come devozione del sabato santo vuole, pastiera o pizza di maccheroni che dir si voglia e casatiello salato. Io sono stata privilegiata. La scorsa settimana, dopo la nostra chiacchierata, Giovanna mi ha omaggiato con carciofi e pizza di grano che si sono trasformati nel mio pranzo e mi hanno restituito il calore familiare dell’infanzia trascorsa nella zona dei giardini di arance di Pagani.
L’impegno di Giovanna, custode dei sapori del passato diventa simbolo del riscatto delle nostre terre e testimonianza della forza femminile che riesce a trasformare le difficoltà in opportunità.