Settembre il mese dell’amore… per il vino!

di Antonio Ambrosio

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Puoi coltivare infiniti affetti e credere che questi possano tramutarsi in amore, peccato per chi crede questo sia vero amore.

Il sentimento, quello intimo, carnale, libero lo puoi vivere solo se sai amare il vino ed aggiungo soprattutto il sacro cibo. Per questo, quando sentite dire da qualcuno: «Sono astemio, perdonatelo, se vi va, per quel che dice. Egli, di sicuro, non ha mai trovato una persona che l’abbia fatto realmente innamorare del “vino” o meglio ancora non si è mai concesso la libertà di abbandonarsi all’amore per il “vino”».

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E per fortuna c’è chi ancora, con romantica poesia, ogni sera, si dedica a decantare l’immagine, il tatto, la struttura di un buon vino. Il suo raccontare è quello di un

ristor-at(t)ore viscerale, come la sua adorazione irrazionale per quella sirena stesa ai piedi del Vesuvio.

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Ritornando al vino in quel di Vincanto lo si osanna sotto ogni sua forma, tra le molteplici recitate da Yuri, il padrone di casa, la scelta è andata su un accennato dorato delle terre giovani di Fiano, custodito in cantine dal profumo nobiliare. Ai primi sorsi, un refolo di leggerezza ha riportato gli animi ad un allegro racconto di scorribande adolescenziali, aneddoti di vita, interessanti aspetti di una quotidianità a volte surreale.

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Di certo, l’arrivo di una buona pagnottella di farina di orzo e farro, calorosamente farcita, fa titillare le papille e allora, dopo un brindisi alla lentezza tra sorrisi e sghignazzi, di fronte ad una bontà che sembra boteriana squisitezza, è facile accomiatarsi solo un attimo dal tintinnio dei cristalli e finire col gonfiare le guance a mo’ di pesce palla mimando con le mani la bontà.

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Altro ancora è giunto a sostenere la vicina pagnotella, senza mai allontanare lo spirito goliardico dal bere. I calici scherzosamente si svuotavano per sorseggiare ancora.

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In ogni caso dopo avere bevuto, tutto ciò che si legge di seguito o quantomeno si è riuscito a leggere, con qualche eccezione, è vero:

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«È settembre, l’aria inizia ad essere dolce, si ha voglia di calore, di stringersi, di raccontarsi, di ridere, di sospirare, di commuoversi, di riflettersi, di perdersi, di sentirsi liberi di amare, di -ama il vino- e non te ne pentirai».

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