di Maria Pepe
L’inverno è calato sui Florio.
“La vera maledizione della felicità è non rendersi conto di quando la stai vivendo. Nel momento in cui ti accorgi di essere stato felice, non ti resta che l’eco”.
Prima con un venticello sottile, quasi piacevole.
Un’aria di cambiamento che arriva dall’ unificato paese, poi freddo, sempre più freddo, sino ad arrivare al gelo del lutto, del dolore, del declino.
Stefania Auci, “L’inverno dei leoni”, edito da editrice Nord, la lettura di Stile consigliata dal nostro libraio resistente Sergio, cartolibreria Juvenilia.
L’ultimo atto dei “Padroni” di Sicilia.
Uno dei più alti esempi dell’imprenditoria di Trinacria e del “continente”.
Tanto potenti da suscitare l’invidia del fato che, ad uno ad uno, recide i rami rigogliosi affinché la pianta inaridisca.
Casa Florio prima di tutto.
Prima di sé.
Prima dell’amore.
Prima dei propri desideri.
Questo il tacito accordo con il destino.
Questo il punto di frattura.
Ignazziddu, secondogenito dell’Ignazio, forte e giusto, gentilezza e spigoli, rompe il patto.
Il suo non essere saldo nei principi, nella cornice della nuova e promettente Italia, rode e corrode l’impero.
Al suo fianco Francesco Jacona della Motta di San Giuliano.
Donna Franca, icona e simbolo del ‘900 europeo.
Musa e sogno di poeti, artisti, uomini potenti.
A lei, tra figli perduti e tradimenti subiti, il compito di preservare la “dignità” Florio.
“Le donne vedono nel buio del dolore cose che gli uomini non riescono neppure a intuire. È la loro maledizione e la loro salvezza”
La riconferma del trovarsi d’innanzi ad un esempio di letteratura pura.
La Auci, parla di noi, lo fa con gli uomini e le donne di una grande dinastia industriale.
Nella grandezza dei Florio la fragilità del singolo.
Il dualismo tra dovere e volere, essere e apparire, che dall’acqua alla terra ci accompagna.
“Le grandi sofferenze sono egoiste, non ammettono confronti. Conoscono solo la devastazione che infliggono all’anima che le ospita”
Grandioso e devastante.
L’Inverno dei leoni, la saga dei Florio.
Con Stile, sì.