La tentazione del suicidio in Norvegian Wood di Murakami

di Maria Pepe

“Norvegian Wood” è la “lettura di Stile” di questa settimana, scelta dal nostro libraio resistente Sergio della libreria Juvenilia.
Storia della depressione, la sua genesi, la sua evoluzione, il suo modo di attecchire.
Facendo tesoro delle vite giovani, protagoniste del romanzo, Murakami, con l’oniricità del suo linguaggio, mostra al mondo la verità.
Non vi è essere umano, pur inconsapevole, che non sia alle prese con questo male.
Invisibile, subdolo e, soprattutto, umano.
La depressione è creazione ed emanazione dell’uomo, si nutre ed è nutrita dalla stessa nostra sostanza.
Vite brillanti, talentuose, dall’immenso potenziale, nascondono, con estrema empatia l’ombra dell’oblio, che tutto divora sino a portare al gesto estremo del suicidio, unica soluzione.
Delicato e letale “Norvegian Wood” ha negli innevati alberi del bosco, freddo e distante, la sua voce narrante.
Un canto disperato, struggente, nel quale l’umanità si rivede. I profili enigmatici dei protagonisti sono specchio riflesso di ciascuno.
Ogni singolo può trovare sé nella molteplicità prismatica del DNA della belva oscura.
Un aspetto, seppur latente, è sempre presente.
Murakami stupisce e stordisce con l umanizzazione del demone che nessuno può gestire perché nostro punto di disequilibrio.
“Eravamo vivi, e l’unica cosa a cui dovevamo pensare era continuare a vivere”.

Norvegian Wood.
Velluto e acciaio.
Con Stile, sì!

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