Auster: l’elaborazione del lutto per capire chi siamo

di Maria Pepe

“un giorno c’è la vita […] Poi, d’ improvviso, capita la morte”.
L’invenzione della solitudine di Paul Auster, edito da Einaudi, suo primo libro di memorie, lettura di Stile per libri e cappuccino di questa settimana.
Una morte improvvisa: quella del proprio padre, porta lo scrittore a guardare nel vuoto affettivo ed inconscio suo, del genitore e del loro legame.
Un percorso nella vita a ritroso dell’enigmatico e asettico uomo reso tale dagli eventi da cui, in tenera età, è stato marchiato a fuoco.
Vi è sempre un perché ed è sempre alle nostre spalle.
La grandezza di Auster, toccare le profondità con tono colloquiale ed amichevole.
È una chiacchierata con un amico. Discorsiva, quotidiana, reale e riconoscibile.
Il lutto, il dolore, la solitudine, nella vita come nella morte.
Scudo e armatura.
Un libro chiaro per fare pace con la propria parte buia.
Diviso tra “ritratto di un uomo invisibile”, titolo della prima parte, dove sotto la lente vi è il padre e “il libro della memoria”, saggio critico nella seconda.
Qui, uno dopo l’ altro, Auster affronta il caso, l’assurdismo, il rapporto padre figlio e tutti quanti i temi destinati a divenire capisaldi della sua sublime produzione letteraria. Disponibile in libreria Juvenilia, via Marconi, Pagani, con il 10% di sconto.
Auster è una rarità del nostro secolo, la sua scoperta non può non cambiare (in meglio) la vita.
“La memoria è lo spazio in cui le cose accadono la seconda volta”.
L’invenzione della solitudine.
Memoria e conoscenza.
Con Stile, sì!

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