Oggi si va sulle rive del fiume Sarno “Con i guanti bianchi” di Giosuè Romano

di Maria Pepe

Perfetto per le atmosfere di agosto. “Con i guanti bianchi” di Giosuè Romano, edito da Guida editore, non può non essere il nostro libro di Ferragosto.
Tradizione per il giorno della più estiva delle tradizioni popolari.
Un’antica masseria, passaggio di testimone, di generazione in generazione.
Florida e fiabesca, si estende lungo le rive del fiume Sarno.
I Pisacane la abitano e la onorano ogni giorno della loro esistenza.
Fieri e giusti, scandiscono le loro vite al ritmo delle stagioni contadine e dell’esempio del loro avo Carlo. Sì, proprio quello che sacrificò se stesso, per l’ideale della patria.
È settembre, il caldo opprime i cuori e mischia lacrime al sudore.
Nella camera padronale, nel suo letto, Domenico Pisacane, per tutti Mimì, prepara i bagagli.
La “Madame” è passata ad avvisarlo. Sua nonna Luciella, la janara dal cuore buono sta, nel suo vestito rosso, per andare a prenderlo.
Mimì con intorno affetti e non, di questo e dell’altro mondo, apparentemente inerme, interagisce e tira le somme.
Il risultato?
Un perfetto equilibrio.
“La vita prende, la vita dà. Ancora una volta tutto resta in equilibrio, la partita continua.”
Pagine d’autore, una storia di sentimento che ha piantate le radici nel ricordo del rito contadino.
Giosuè Romano fa vivere e parlare i luoghi dell’ anima attraverso uno schema che va dal particolare al generale. I personaggi dai più svariati profili: fiabeschi, volitivi, eroi romantici, antagonisti vuoti e brutali, si sviluppano intorno al granitico Domenico, linfa di Sarraste. In lui, vivono e rivivono tutti gli archetipi.
Nessuno è come sembra e ognuno, anche il più asettico ed anaffettivo, non tradisce la memoria, non tradisce la terra.
Cadute, abusi, risalite e rivalse corrono sul filo della storia, da inizio ì900 al ventennio fascista, fino al 1974, e raccontano i Pisacane.
Una saga familiare a cui il lettore non può non sentirsi legato.
Lo scrittore guarda dentro e scopre, toccando, le corde del cuore rimasto bambino.
“La memoria è anche un sentimento”.
Testimonianza e amore.
Intimamente, sì.

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