Per “Sapori e Saperi” buona la prima al “Parmenide Farm Holiday” di Castelnuovo Cilento

Gerardo Del Duca, Gerardo Figliolia e Alfonso Sarno sono stati i protagonisti del primo appuntamento di “Sapori & Saperi”. Una serata tutta dedicata al maiale, sabato 27 Gennaio, presso il Parmenide Farm Holiday di Castelnuovo Cilento.

Storie, curiosità e tradizioni cilentane, che si intrecciano con quelle dell’Agro Nocerino-Sarnese, gli ingredienti segreti per dare un tocco originale all’evento. Un menu delizioso: dalla soppressata affumicata con legno di ciliegio e castagno, per un sapore deciso e inaspettato, al Mallone, piatto succulento e tradizionale, creato con materie prime povere, pezzo forte di Gerardo Figliolia dell’Osteria “La Pignata” di Bracigliano. Gerardo Del Duca, invece, chef residente, ha confermato il suo ruolo di ambasciatore territoriale del gusto cilentano, preparando per gli ospiti pasta fresca e piatti tradizionali e sorprendendoli con un intermezzo inatteso: gelato al finocchietto selvatico, guarnito con pancetta croccante.

Il giornalista e scrittore Alfonso Sarno ha dilettato e intrattenuto gli ospiti con intermezzi culturali, legati alle usanze, alle leggende e alle definizioni del maiale nella storia e nella tradizione. Da sempre, l’uccisione del maiale è stata, specialmente nel Sud Italia, un momento corale, da condividere con famiglia e amici. La preparazione e la condivisione delle parti più pregiate e di quelle meno nobili dell’animale hanno dato vita a una serie di piatti, entrati a pieno titolo nei ricettari tradizionali locali.

Per esempio, il sangue fritto, di origine salernitana o al dolce sanguinaccio cilentano, reso famoso dal film “Benvenuti al Sud”. Si pensi che Sant’Antonio Abate, grazie al suo maialino, fidato compagno, riuscì a prendere il fuoco addirittura all’inferno; l’Ordine degli Antoniani utilizzava il grasso del maiale per curare l’Herpes Zoster, meglio conosciuto come fuoco di Sant’Antonio. Il maiale è stato protagonista delle tele dei pittori fiamminghi e di artisti del calibro di Mirò e Magritte; numero 4 nella Smorfia Napoletana, o’ puorc’, ha un significato onirico positivo, pur identificandosi con qualcosa di sporco e volgare.

In Canituccia, Matilde Serao, racconta dell’amicizia nata tra il maiale Ciccotto e la bambina, che purtroppo si conclude con l’inesorabile separazione, in una notte gelata di dicembre.

A condurre la serata, l’attrice e presentatrice Nunzia Schiavone, volto noto delle tv salernitane e campane. Con il suo estro, è riuscita a coinvolgere gli ospiti presenti in sala, assicurando un’atmosfera informale e familiare.

Fondamentale la testimonianza dell’Onorevole Franco Picarone, che ha acceso i riflettori sul Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, come luogo prestigioso per le produzioni tipiche, le biodiversità e la ricettività, fiore all’occhiello della regione tutta.

 

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